Perdutamente – Tra la perduta gente

Il nostro parere

Perdutamente (2021) ITA di Paolo Ruffini e Ivana De Biase

La storia e l’identità di persone affette da Alzheimer e dei loro familiari, che si trovano ad affrontare un carico fisico ed emotivo enorme accompagnando i propri cari nella malattia.

Paolo Ruffini, da sempre sensibile ai temi della disabilità come dimostra il suo precedente Up&Down, ha voluto toccare con mano le conseguenze che l’Alzheimer porta sia sui malati che sui famigliari. Lo ha fatto entrando con estrema delicatezza nelle case di diverse famiglie, attraversando l’Italia da Nord a Sud, incontrando, mogli, mariti, figli, nipoti che affrontano con il coraggio della quotidianità la malattia che fa tanto paura.

Mentre la memoria di questi malati svanisce resta però intatto il sentimento d’amore di chi li accompagna. Questa straordinaria forza emerge grazie al pudore con cui Ruffini si pone di fronte agli intervistati, empatizzando fortemente con i loro pensieri, le loro azioni.

Si sorride, si soffre e ci si commuove di fronte ai racconti, ai ricordi di chi è stato privato della persona amata che è diventata un involucro vuoto. Eppure spesso questo involucro sa dare tanto e vuole dare tanto mentre sta svanendo tutto.

Il confronto con il tempo che passa è il nucleo del film ma in questa consapevolezza e nella strabordante voglia di amore sta la prova del nostro vissuto: la suonata a quattro mani sul pianoforte, gli abbracci di Luca, le nonnina che parla con la bambola, l’incontro con il padre che svela la fragilità dello stesso regista di fronte al declino fisico di chi ha significato tantissimo per lui.

Ruffini e De Biase affrontano tutto ciò con una sensibilità rara ed il suo documentario diventa prezioso e raro.

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