Maria e l’amore (2022) FRA di Lauriane Escaffre, Yvo Muller
Maria, donna delle pulizie dalla sensibilità fuori dall’ordinario, trova lavoro presso la Scuola di Belle Arti. Qui, incontra Hubert e scopre un luogo dove regnano libertà, creatività e audacia.
Maria e l’amore emerge come una pellicola semplice e genuina, che fa del suo punto di forza la sobrietà e la delicatezza. Il film non punta su grandi conflitti o colpi di scena, ma si concentra su un romanticismo maturo tra due persone che si sono ormai rassegnate a una vita senza grandi emozioni. Questa narrazione semplice permette agli attori protagonisti di brillare, soprattutto grazie all’interpretazione intensa di Vlard e Gadebois, che danno vita a due personaggi autentici e umani. Maria, da figura dimessa e rassegnata, si trasforma gradualmente in una donna capace di infrangere le proprie barriere emotive, mentre Hubert si rivela una presenza comprensiva e misteriosa.
Nonostante la buona caratterizzazione dei personaggi, Maria e l’amore soffre di una certa mancanza di tensione drammatica. Il film, pur essendo piacevole, scorre senza mai affrontare davvero i problemi di fondo dei protagonisti, come le difficoltà economiche o le insicurezze personali, mantenendo un tono abbastanza leggero e gradevole. Questo approccio rende il film colorato e positivo, ma allo stesso tempo gli impedisce di esplorare a fondo le complessità della vita quotidiana e delle seconde opportunità.