Il tesoro di Vera Cruz – Soldi e Mexico

Il nostro parere

Il tesoro di Vera Cruz (1949) USA di Don Siegel

Douglas Anderson, cassiere dell’esercito, sbarca in Messico sulle tracce di un commilitone che l’ha derubato. A sua volta inseguito, viene aiutato da una donna.

Noir vivace e agile di Siegel, contrassegnato da una girandola di inseguimenti vorticosi e folli che il regista mostra con slancio sullo schermo. La giustificazione di tutto ciò è un libro paga che è un McGuffin che consente all’autore di sbizzarrirsi nella poco credibile storia di un tenente dell’esercito, accusato ingiustamente di furto, che si avventura nel Messico per trovare le prove della sua innocenza.

Tutti inseguono tutti in realtà, come verrà mostrato nel finale, e tutti sanno dove stanno andando anche se si affannano per tutto il film a mostrare di non saperlo. In mezzo molte sparatorie, polvere innalzata al cielo ed un nutrito gruppo di battute azzeccatissime come, ad esempio, “Loco? Americano” oppure “Odio l’idea di passare la notte con un revolver vuoto.” pronunciate sia da Mitchum che dalla sua coprotagonista Jane Greer. Per non parlare dell’ineffabile coppia di poliziotti messicani.

Non c’è nessun tesoro ovviamente, ma solo un romantico noir d’annata.

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