Come disincanto – E vissero infelici e scontenti (2022) USA di Adam Shankman
Quindici anni dopo il suo lieto fine, Giselle, Robert e Morgan si trasferiscono in una nuova casa nel sobborgo di Monroeville. La comunità è supervisionata da Malvina Monroe, che ha intenzioni nefaste per la famiglia.
Sequel di Come d’incanto, un film Disney del 2007, che dissacrava in modo intelligente i canoni delle classiche fiabe Disney, l’opera cita apertamente i classici delle fiabe Disney, ribaltandone le premesse sia del genere che del film originario. Mescola in modo creativo animazione e live action. È delicato, brillante, anche un po’ beffardo, e ha quel pizzico di magia che, avvicinandosi le feste, non guasta, senza parlare del simpatico mix tra musical e fiaba contemporanea.
Uno dei giochi più divertenti di Enchanted è stato quello di portare molte delle situazioni delle fiabe nella vita reale. Prendendo in giro principesse come Biancaneve, Cenerentola e Aurora, Giselle si metteva a cantare di punto in bianco, mentre parlava con le persone, cosa che nel cartone animato o in un musical è accettata e, in un film ambientato nella vita reale è straniante e buffo, come sono divertenti le citazioni esplicite disseminate nel film, da Biancaneve a Cenerentola, passando per La Bella e la Bestia.
È interessante vedere Amy Adams in questo ruolo, che mostra come sia passato il tempo per lei e Giselle. Ma la Adams è bravissima a giocare sul sottile confine tra bontà e cattiveria del suo personaggio che sostanzialmente si sdoppia.
Amy Adams, Patrick Dempsey e una sempre simpaticissima Maya Rudolph fanno di tutto per trasportare gli spettatori in una storia di crescita, cambiamento e legami familiari. Eppure, appare chiaro che “Come d’incanto” fosse molto più “moderno” di questo secondo capitolo, che avesse già affrontato – forse anche in anticipo sui tempi – il tema della disgregazione del nucleo familiare e delle difficoltà di educare un bambino da solo.
