Animali fantastici: I crimini di Grindelwald

Il nostro parere

Animali fantastici – I crimini di Grindelwald (2018) USA di David Yates

1927. Grindelwald sfugge presto alla detenzione e raduna i suoi seguaci, pescando tra le fila degli scontenti per i metodi repressivi e violenti del Ministero della Magia. Ma in particolare cerca Credence, l’Obscuriale miracolosamente scampato alla morte. Anche Newt Scamander è sulle tracce del ragazzo, per conto di Albus Silente. E naturalmente anche il Ministero, e l’Auror Tina, con la quale Newt ha un malinteso sentimentale in sospeso.

Secondo dei cinque episodi di Animali fantastici. Con uno stile epico e volutamente oscuro, molto più dark e goticheggiante di tutta la saga degli Harry Potter, questo film segna l’ingresso effettivo del personaggio di Grindelwald, cui Depp presta volto e corpo con affascinante protervia. Il suo vilain è decisamente efficace, molto più del sibillino Voldemort, nella fascinazione che esercita sugli altri maghi, a differenza del cattivone della saga principale che ispirava fin dal primo sguardo repulsione

Grindelwald è invece perturbante e attrattivo, così come scarsamente espressivo appare lo Scamander di Redmayne. Rispetto alla storia precedente, la Rowlings si è divertita nella caratterizzazione dei personaggi che sfuggono alla visione manichea di Harry, con l’eccezione dei pochi puri che rappresentanto l’ossatura positiva della narrazione.

Nello scavo psicologico e nei dialoghi tra maghi è il momento migliore dell’opera che poi si affida esclusivamente a rutilanti effetti speciali per mantenere l’attenzione dello spettatore cui, dopo un po’, comincia a sfuggire il senso della vicenda e molti passaggi che non hanno grande senso, al di fuori della funzione spettacolare della scena.

Dalla confusione generale e dai misteri da sciogliere nei prossimi episodi promana un senso di precarietà che non sminuisce il divertimento, ma indebolisce la struttura del racconto a tratti anche noioso.

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