Zoolander 2. L’impero delle apparizioni

Il nostro parere

Zoolander 2 (2016) USA di Ben Stiller

Dopo 15 anni Stiller riprende il suo film di culto per aggiornare il mito del modello “bello, bello, bello” Derek Zoolander. La storia davvero è poco importante, poiché riprende la falsariga del primo episodio per farci vedere che fine hanno fatto tutti i vecchi protagonisti.

Non c’è regia, ma solo la curiosità di sapere chi farà l’ospitata più buffa ed inusuale (e ce ne sono di davvero spassose). Se nel 2001 si ricorda la memorabile apparizione di Bowie, la musica omaggia Zoolander con cammei di Sting, Justin Bieber, Madonna e Springsteen (questi ultimi due solo in foto però). Inoltre, ammiriamo l’autocelebrazione del mondo della moda con Anna Wintour, Valentino, Marc Jacobs e altri che ridono di se stessi. La migliore, e più intelligente, è quella di Susan Sarandon che riprende il personaggio del Rocky Horror Picture show che l’ha lanciata ben 41 anni fa.

Nel complesso, tuttavia, latita ogni struttura cinematografica; non è possibile che in 15 anni si è dovuti ricorrere a Mugatu per combinare una storiella di 100 minuti, alla solita bellona (Penelope Cruz) per dare l’amore a Derek, all’escamotage del figlio che responsabilizza il protagonista con i consueti cliché.

Stiller si è concentrato sulla cornice che non è affatto riuscita male. Il contenuto, invece, è stato abbandonato.

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