Youth. Ammirevole incostanza

Il nostro parere

Youth (2015) ITA di Paolo Sorrentino

Le immagini di Sorrentino sono magnetiche, il dosaggio dei colori, l’equilibrio degli elementi in scena ipnotizzano. Il suo cinema divide: c’è chi lo accusa di puntare sull’aspetto estetizzante e chi, invece, si lascia trasportare dal flusso di coscienza cinematografico che propone. I primi troveranno perciò in Youth ancora più difetti dei precedenti. I secondi, invece, avranno qualche rimpianto perché Youth è un film bello ma incompleto.

Fred Ballinger, ottantenne famoso direttore d’orchestra, frequenta un Hotel per ricconi che si devono, in qualche modo, “curare” dallo stress. C’è lui, il suo amico Mick, regista affermato che sta scrivendo la sceneggiatura del suo film testamento, Jimmy Tree, giovane attore hollywoodiano, un ex calciatore (inutile dire che somiglia come una goccia d’acqua a Maradona) e altri personaggi curiosi che affollano la scena, ognuno con la sua caratteristica. Fred, apatico e stanco, osserva tutte queste vite scorrere, mentre la figlia, abbandonata improvvisamente dal marito, accorre disperata in cerca di aiuto.

Sorrentino si confronta ancora una volta con Fellini, citandolo abbondantemente in alcune scene, cercando di trovare il senso dell’esistenza, della vita che scorre troppo rapidamente tra le dita con tableaux vivant compositi in cui prevale più l’aspetto misterico che un senso compiuto. La volontà di non spiegare nulla, di lasciare allo spettatore la possibilità di interpretare ogni momento allontana invece di unire, distanzia invece che avvicinare l’oggetto immagine.

Per funzionare fino in fondo, questo tipo di film si sorregge su equilibri particolari che qui non ci sono. Ad intuizioni bellissime si alternano momenti stonati che apparentemente non aggiungono nulla, anzi sottraggono pathos alla vicenda. Ogni elemento potrebbe portare ad una grande opera, ma le parti non si uniscono.

Tuttavia, non si può parlare di un’opera sbagliata, semmai incompleta, perché ci sono momenti di grande cinema.

Meravigliosa la colonna sonora di David Lang.

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1 Response

  1. Roberto scrive:

    Vedendo il film ho provato, senza riuscire a denominarlo, lo stesso disagio descritto nel tuo articolo. Che trovo ben fatto e utile.

     

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