Vivarium – Mah

Il nostro parere

Vivarium (2019) IRL di Lorcan Finnegan

Una coppia alla ricerca della casa perfetta trova un quartiere in periferia pieno di case identiche. Quando i due cercano di lasciare la zona, simile a un labirinto, ogni strada li riporta misteriosamente al punto di partenza.

Case tutte uguali, una vita ripetitiva e noiosa vissuta nell’incomprensione tra le quattro mura in un abisso di conformismo e solitudine. Questo è il senso dell’esistenza per Lorcan Finnegan che ci mostra un universo distopico in cui la storia serve solo a creare la metafora.

Per quanto ci si sforzi di mantenere vivo l’interesse, è chiaro che non vi è via di fuga e che il destino si ripeterà all’infinito. Per questo, una volta capito l’andazzo, tutto resta freddo e distante e si attende la conclusione inevitabile del film.  Siamo distanti dal mondo anonimo di Truman Show e dalle casette borghesi ripetitive di Edward mani di forbice e pure dal mondo asettico di Suburbicon (altro film non a caso poco riuscito). Se non hai una storia a supporto si rischia l’esercizio stilistico senza profondità. E questo è il caso.

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