Vertigine. La donna dei sogni

Il nostro parere

Vertigine (1944) USA di Otto Preminger

McPherson indaga sull’assassinio di Laura Hunt, importante pubblicitaria. Indaga aiutato dal suo mentore Waldo che, dopo averla lanciata e amata, ha cercato di tenerla legata a sé distruggendo l’immagine degli uomini di cui via via la donna si innamorava. L’ultimo, Shelby, stava per diventare suo marito, prima che la donna fosse uccisa. Nell’indagine si scoprono morbose relazioni e segreti ben custoditi, oltre che la miseria umana e la sua fragilità. C’è però un grande colpo di scena….

La prima parte del film è bellissima grazie al gigantesco apporto di Clifton Webb (strepitose alcune sue battute) e la fotografia di LaShelle, per questo premio  Oscar. Lascia il segno anche il tema musicale ossessivamente ripetuto in ogni dove. Dal colpo di scena in poi, invece, il livello scende perché viene sposata la strada della convenzionalità, cercando di tornare al modello ideale di donna e di famiglia che nei primi 40 minuti era stato diabolicamente decostruito.

Più rigide, infatti, le parti della Tierney e di Dana Andrews salvati dalla fotografia, già citata, che giocando sulle ombre è la marcia in più dell’intera pellicola. Grandissimo mestiere di Preminger e noir di alto livello.

 

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