Uno per tutti. Noir per finta

Il nostro parere

Uno per tutti (2015) ITA di Mimmo Calopresti

Tre amici di infanzia, accomunati da un misterioso avvenimento, si ritrovano dopo che il figlio di uno accoltella un coetaneo durante una rissa. Vinz (Panariello) è ora un poliziotto e cerca di convincere Gil, padre del ragazzo coinvolto, di far confessare il ragazzo. Saro, invece, è medico in Calabria, stressato e infelice. I tre si ritrovano ma l’amicizia è svanita, ferita dagli anni.

E’ un’opera stanca, statica, senza smalto, che si dipana con fatica e scarsa ispirazione. Le idee possono anche esserci ma se non sono accompagnate da convinzione e profondità, non si riesce ad uscire da una visione routinaria ed insipiente della realtà. I tanti elementi che si volevano definire restano sullo sfondo, inanimati ed inespressivi. Calopresti non riesce neppure a tenere fede all’impostazione da noir, limitandosi a passeggiare nel genere, senza illuminazioni.

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