Underwater – Alias alien

Il nostro parere

Underwater (2020) USA di William Eubank

Un gruppo di scienziati lavora in un laboratorio subacqueo. Quando un terremoto mette tutti in pericolo mortale, i ricercatori cercano di trovare un modo per tornare in superficie prima che sia troppo tardi.

Kristen Stewart assume una veste action per quest’opera a metà strada tra il disaster movie e l’horror. Il modello evidente è Alien, sia nella sua raffigurazione dei personaggi, scienziati al soldo di una multinazionale che vuole sfruttare gli oceani per i suoi scopi commerciali, sia nella struttura narrativa, quasi un clone. Come la Nostromo anche questa installazione marina va alla ricerca di qualcosa e Norah è l’inconsapevole eroina che deve lottare con qualcosa di immenso, di mostruoso.

Di Alien viene preso il motore centrale della storia, l’ambientazione da travet della fantascienza (là lo spazio, qua il mare), il confronto con la natura insorta contro la cupidigia dell’uomo, i colpi di scena ad eliminazione dei protagonisti.

Non c’è spazio perciò nella riflessione ma solo una continua attesa dell’inevitabile al punto che diventa quasi scontato quanto sta per accadere. Il regista sceglie di offuscare la vista dello spettatore, così come quella dei personaggi, per creare maggiore suspence ma riesce parzialmente nell’intento creando più confusione che altro.

Il finale sprofonda tra mitologia e antropomorfizzazione dei mostri davvero ridicola.

 

 

 

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