Una donna nel lago -Soggettiva

Il nostro parere

Una donna nel lago (1947) USA di Robert Montgomery

L’investigatore privato Philip Marlowe viene contattato da Adrienne Fromset, un editore, che gli ordina di trovare la moglie del suo capo Derace Kingsby, apparentemente scomparso un mese prima con il suo amante, un certo Chris Lavery.

Due motivi importantissimi per vedere questo film:

  1. Il soggetto è direttamente venuto dalla penna di Raymond Chandler
  2. E’ interamente girato in soggettiva

Montgomery, anche protagonista oltre che regista, tenta il film sperimentale con grandissimo coraggio mostrando sempre gli eventi dalla prospettiva del protagonista che si vede solo per tre volte nell’intera pellicola, ovvero quando si specchia.

Siamo nel noir, pieno noir. Lo è per l’ambientazione, per il taglio dei personaggi, per le vicende ovviamente intersecate con più omicidi. Non manca nulla tra gli elementi del genere: il mistero, il detective cinico e scanzonato, la dark lady.

Riuscito solo in parte per la qualità complessivamente modesta degli interpreti, è comunque un buon film di atmosfera, girato in un ottimo bianco e nero per la fotografia nitida e ricca di contrasti di Paul Vogel.

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