Un anno con Salinger – Enigmi letterari

Il nostro parere

Un anno con Salinger (2020) USA di Philippe Falardeau

Nella New York degli anni 90, una giovane donna di nome Joanna, con il sogno di scrivere, viene assunta come assistente dell’agente letterario di J.D. Salinger. La ragazza fatica a trovare la propria voce mentre fa il suo lavoro.

Falardeau, regista di Monsieur Lazhar, si presenta con un adattamento fedele al memoir di Joanna Rakoff pubblicato nel 2014 sull’esperienza della giornalista e autrice americana all’interno della prestigiosa agenzia letteraria newyorkese Harold Ober Associates. Con questa interessante premessa si poteva osare di più; si è scelto, invece, di non essere audace per scegliere il filone abituale della commedia.

La storia, raccontata sempre dal punto di vista di Joanna, mantiene, com’era prevedibile, un alone di mistero intorno al personaggio di Salinger, che ha sempre mantenuto un basso profilo fino alla sua morte nel 2010. Sembra abbastanza logico osservare la personalità di Salinger attraverso la visione di una terza persona. Chi si aspetta, però, che il film ruoti attorno all’autore rimarrà sicuramente deluso perché qua si parla, piuttosto, dell’amore verso la letteratura e la poesia con leggerezza e una certa grazia.

Lo sviluppo delle relazioni tra i personaggi rimane abbastanza superficiale, eccettuato lo strano rapporto che la protagonista ha con gli ammiratori di Salinger di cui legge le lettere, altrimenti destinate ad essere gettate per ordine del famoso scrittore.

Non vi è un vero difetto nel film se non la labilità dell’accaduto. Tutto è grazioso ma fin troppo semplice. Tutti i personaggi, ad eccezione di Joanna, sono abbozzati anche se ogni attore porta un contributo positivo alla scena. Sebbene ben eseguito, l’opera non riesce a coinvolgere emotivamente.

 

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