Un altro giro – Rialzarsi

Il nostro parere

Un altro giro (2020) DAN di Thomas Vinterberg

Ispirati da una teoria secondo cui l’alcol promuove la creatività, quattro insegnanti di liceo si lanciano in un esperimento. Consumano costantemente alcol per vedere come influisce sul loro insegnamento. E i risultati non mancano.

giro è un film sull’alcolismo che non è né un ammonimento agitato né una commedia infantile. Si tratta, invece, come indica la citazione di Kierkegaard sulla giovinezza, di amore e sogni, dell’amicizia quando incrocia la crisi di mezza età e della crudeltà della vita quando perdiamo di vista chi siamo e chi vogliamo essere.

Scritto in collaborazione da Vinterberg e Tobias Lindholm, il film acquisisce man mano più sfumature mentre i quattro protagonisti reagiscono all’esperimento alcolico in modi divergenti, affrontando con delicatezza la fragilità e l’insicurezza maschile con un calore che raramente viene applicato agli uomini, soprattutto di mezza età. Si arriva a un finale in cui Martin mette finalmente i suoi primi anni di balletto jazz in un uso inaspettatamente gioioso, e suggerisce che bere nella vita successiva è un po’ come ballare a un funerale: un atto di coraggio disordinato ma che afferma la vita di fronte a accenno al nichilismo.

Il film ha una parentesi tragica. La giovane figlia del regista, Ida, è morta a 19 anni dopo che le riprese erano iniziate da soli 4 giorni. Quando Vinterberg ha ritirato l’Oscar per il miglior film straniero non ha potuto non ricordarla e ammettere che il cinema salva la vita.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email