The reader. La lettura rende liberi

Il nostro parere

The reader (2008) UK di Stephen Daldry

Daldry sceglie ancora un soggetto letterario e pone al centro della sua ultima pellicola un altro femminile complesso. Il protagonista, infatti, è solo apparentemente Michael, narratore di quanto accaduto, perché il personaggio di Hanna condiziona tutto il mondo esterno, lo fagocita nella sua disperata ricerca di felicità. Una felicità impossibile perché lei sente di essere inferiore ed il suo complesso distrugge ogni cosa le si avvicini.

La sua storia d’amore con un ragazzino tanto più giovane di lei è condizionata dalla sua solitudine, dall’incapacità di accettare la propria ignoranza. Non sa leggere, ma no lo vuole ammettere. Quando, finalmente, imparerà a farlo sarà tutto inutile perché metaforicamente la conoscenza fa comprendere la portata dei propri terribili errori.

Michael è spettatore della vita di Hanna, della propria vita, della vita di tutti i tedeschi. Non riesce a dare risposte sull’amore sconfitto, sulla spaventosa realtà dell’olocausto e, paralizzato da questo affascinante spettacolo (l’esistenza), si abbandona all’inedia.
Il ruolo di Kate Winslet è davvero complesso. Una recitazione sottotono con scatti improvvisi, il panico dietro lo sguardo, il buio che ha piena proprietà della sua mente sono resi con lucidità e pallore.

Il film convince parzialmente, si perde dietro alla bravura della Winslet, abbandonando (ancora una volta) il personaggio di Michael che non è sempre centrato a livello di scrittura.

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