The judge. Nel nome del padre

Il nostro parere

The Judge (2014) USA di David Dobkin

Hank, grande avvocato, torna a casa dopo tanto tempo per la morte della madre. Hank ha un rapporto difficilissimo con il padre, giudice quasi in pensione, durissimo nei suoi confronti quando, giovane scapestrato, aveva combinato dei guai. Il vecchio giudice viene però incredibilmente accusato di omicidio. Il processo, da cui usciranno alcune verità personali e giudiziarie sorprendenti, riaprirà le vecchie ferite, acuendo lo scontro con il genitore, ma permetterà ad Hank di recuperare una propria dimensione umana e di chiudere i conti con il passato.

Ottima prova d’attori per un’opera convenzionale ma ben costruita. Senza grandi voli pindarici, Dobkin guida la narrazione con piglio sicuro, creando con intelligenza il climax che porterà alla classica rivelazione catartica finale. L’innesto del dramma famigliare sul classico legal drama (ovvero il processo e le schermaglie tra avvocati) è reso più vivace ed interessante dall’intreccio dei contrasti tra padre e figlio, contemporaneamente avvocato difensore e accusato.

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