The informer – Tre secondi per sopravvivere

Il nostro parere

The informer – Tre secondi per sopravvivere (2019) USA di Andrea Di Stefano

Reclutato dall’FBI, un ex detenuto ed ex soldato, Pete Koslow, usa le proprie abilità segrete per cercare di abbattere il più potente boss del crimine di New York. Un evento imprevisto, però lo mette sotto il fuoco incrociato di polizia e mafia.

Andrea Di Stefano ha scelto la regia ed ha deciso di proseguire in questa scelta negli Stati Uniti, nazione dove un autore di genere quale si sta evidenziando lui può aspirare a pellicole di questo tipo. I suoi personaggi si muovono sempre al confine della legge per poi cadere inevitabilmente in un vortice di perdizione che li porterà ad una probabile fine ingloriosa.

Possiamo perciò riconoscere gli stessi elementi narrativi sia in Escobar, opera prima, che in questa dove ancora è presente la droga ed i suoi traffici, dove vi è un uomo potente della malavita che può disporre della tua vita senza alcuna pietà, di uomini di legge che si perdono nella battaglia contro il crimine per diventare anch’essi malavitosi nei modi e nella totale mancanza di rispetto della legalità.

In Escobar, però, forse il fascino morboso del personaggio lo aiutava a dare spessore alla sceneggiatura che qua si infila in una serie abbastanza scontata di deja vu e di scontatezze..

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