The green inferno. Il ritorno dei cannibali

Il nostro parere

The green inferno (2013) USA di Eli Roth

Non è che Tarantino le azzecchi tutte. Quando indica Eli Roth come un grande regista proprio non ci azzecca. Con lui c’è affinità nell’amore del cinema di serie B italiano, attenzione ai particolari cinefiliaci, passione per generi e artigianato, nonché verso storie grandguignolesche.

La confezione però è diversa, la qualità notevolmente peggiore, al di là della fotografia sporca imposta a questa pellicola, proprio in virtù dell’omaggio che si vuole riconoscere ad un certo tipo di cinema. Green inferno si ispira a Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato, anche se Roth si inventa una cornice abbastanza diversa.

Un gruppo di ecologisti tenta di impedire gli scavi di una multinazionale che distrugge la foresta amazzonica. Arrestati, vengono messi su un aereo per essere rimpatriati. L’aereo si guasta in volo e precipita nella giunga. I sopravvissuti vengono catturati da una tribu indigena dedita al cannibalismo e via dicendo….

La storiella è un mix di sfighe che colpiscono i poveri ecologisti massacrati uno ad uno nei modi più orribili. Roth non ha neppure il coraggio delle forzature di Deodato (memore delle esagerazioni efferate di Hostel) e propone un prodotto inoffensivo e inutile.

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