Tepepa. Viva la rivoluzione

Il nostro parere

Tepepa (1968) ITA di Giulio Petroni

Lo spaghetti western riletto alla luce del ’68 propone un interessante parallelo con la rivoluzione messicana, ben tre anni prima del celeberrimo Giù la testa che ha alcuni punti in comune con il film di Petroni, soprattutto nel personaggio interpretato da John Steiner.

Steiner è Henry Price, un medico alla ricerca di Tepepa, un peone rivoluzionario, per vendicare lo stupro e il suicidio conseguente della sua fidanzata. Tepepa, il cui volto è dato da Tomas Milian, è anche inseguito dal generale Cascorro, violento e pragmatico militare impersonato dall’immenso Orson Welles. Nei diversi incontri i tre si scambiano più volte i ruoli, ma Price non uccide il peone perché non è sicuro della sua colpevolezza. Nello scontro finale Tepepa uccide Cascorro, ma resta ferito. Mentre viene operato, Tepepa confessa lo stupro della ragazza inducendo Price ad ucciderlo. Tepepa è morto, ma diventa un eroe per il popolo che ha visto in lui un simbolo, dimenticando il suo lato oscuro.

Petroni, anche sceneggiatore insieme a Dalla Mea e Franco Solinas, è molto bravo nella costruzione dell’affresco storico mostrando capacità e stile. Molto interessanti i ritratti in chiaroscuro dei diversi personaggi, rappresentati con sensibilità ed intelligenza. Senza dubbio si tratta di uno dei migliori film del genere. Come al solito, maiuscola colonna sonora di Ennio Morricone.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email