Tale madre, tale figlia (2017) FRA di Noémie Saglio
Avril è sposata, impiegata e ben organizzata, mentre la madre vive come un’eterna adolescente. Tuttavia, le due si ritrovano ad attendere un figlio nello stesso momento e, per di più, sotto lo stesso tetto, e lo scontro è inevitabile.
Commedia abbastanza modesta sulle gioie della maternità poggiata su un assunto poco credibile ed una caratterizzazione dei personaggi troppo sopra le righe, troppo tutto a partire dalla protagonista, svagata ed incosciente che ha il seme della fragilità e della solitudine. Peccato che questo seme sia piantato molto in profondità al punto che risulta quasi sbalorditiva la sua conversione finale.
Tutto troppo. Tutti i personaggi mostrano lati inconciliabili e, soprattutto, illogici comportamenti ricercati per dare empatia ad una risata che non viene, ad una commedia senza grandi sorrisi e entusisasmo. Solo il parto di Avril è abbastanza divertente. Binoche non in grande grazia e Cottin eccessiva nella sua isterica follia.
La regista è restata a metà strada tra la commedia pura e una vena surreale, alla Jeunet per intenderci, che avrebbe potuto donare un tocco di poesia, invece che di imprecisione.