Splendore nell’erba. L’amore rimpianto

Il nostro parere

Splendore nell’erba (1961) USA di Elia Kazan

Bud figlio di un imprenditore che ha fatto fortuna con il  petrolio. Sua compagna di scuola è Deannie Loomis, proveniente da una famiglia modesta. Tra i due nasce l’amore. Sia la madre di Deannie che il padre di Bud mettono in guardia i rispettivi figli. Bud prova più volte ad avere un rapporto con Deannie, ma la ragazza riesce sempre a trattenersi, generando in lui una crescente frustrazione. Allora il ragazzo decide di sposarla; va dal padre e gli manifesta le sue intenzioni: non vuole andare all’Università, ma metter su famiglia e lavorare. Il padre, per guadagnare tempo, gli chiede di proseguire gli studi a Yale per altri quattro anni, al termine dei quali acconsentirà al matrimonio; e nel frattempo suggerisce al figlio di sfogare i suoi istinti con altre ragazze. Bud, pur tormentato, accetta. Deannie però crolla psichicamente e viene ricoverata. Bud è pieno di rimorsi ma il padre continua a spronarlo fino a che il crollo di Wall Street e la rovina economica lo spingono al suicidio. Deannie trova finalmente la pace e anche un nuovo amore, così come Bud. Per lasciare tutto alle spalle, però, è necessario un ultimo incontro.

Supportato da un’ottima sceneggiatura, vincitrice del premio Oscar, Kazan cesella un piccolo gioiello sull’amore adolescenziale, sui rimpianti della gioventù, sulla repressione sessuale dell’America puritana prima del ’68, anticipando di alcuni anni la ribellione giovanile, il cambio dei costumi. Le tematiche moderne ne fanno un esempio di melodramma compiuto. Attori diretti benissimo (i ritratti dei genitori sono davvero un miscuglio di sentimenti magnificamente descritti), con particolare riferimento a Pat Hingle e Audrey Christie.

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