Sound of metal (2020) USA di Darius Marder
Musicista, il batterista punk-metal Ruben inizia ad avere degli episodi intermittenti di perdita di udito. Scopre di essere affetto da una grave perdita dell’udito che, secondo i medici, potrebbe portarlo alla sordità.
La perdita dell’udito è un evento grave per chiunque ma lo è ancora di più se sei un musicista e su questo hai (ri)costruito la tua vita. Così è per Ruben, interpretato da un intenso Riz Ahmed candidato all’Oscar, che uscito dalla tossicodipendenza grazie all’amore di Lou, deve fare i conti con il silenzio che è calato intorno a lui e dentro di lui.
E’ un percorso di ricostruzione di un uomo che non ha più punti di riferimento e teme di ricadere nella più cupa disperazione che lo ha attanagliato nel passato, eppure è anche un percorso di redenzione e di comprensione della vita. Il messaggio del film di Marder in questo senso è molto semplice ed arriva direttamente allo spettatore senza speculazioni.
Il regista affronta questo dramma con il supporto eccezionale di un’attenta gestione degli effetti sonori che sono parte integrante dell’immersione spirituale del pubblico. Con grande intelligenza il sound design fa un lavoro eccellente con cui fa sentire cosa effettivamente percepisce Ruben nella sua sordità. Marder accompagna tutto questo con una regia quasi documentaristica che utilizza pienamente anche le figure minori della comunità dove Ruben vive per mostrare non solo il percorso interiore del protagonista ma anche la realtà di coloro che vivono nel silenzio. Loro ci insegnano ad accettare quanto la vita ci offre ed è anche la strada che indicano al personaggio principale del film.
Ideato da Derek Cianfrance che si era basato sulle proprie esperienze da batterista affetto da acufene, Sound of metal è una piacevole sorpresa confortato dai numerosi premi ottenuti e dalle nomination agli Oscar.
