Soul – Il cammino dell’anima

Il nostro parere

Soul (2020) USA di Pete Docter

Il film segue la storia di Joe Gardner, un insegnante di musica della scuola media, che cerca di riunire la sua anima e il suo corpo dopo che sono stati accidentalmente separati, poco prima della sua grande svolta come pianista jazz.
Lo scandalo che ha travolto Lasseter ha portato Pete Docter ai vertici della Pixar, ma l’allievo ha per certi versi superato il maestro. Prima Up e poi Inside Out avevano svelato il suo genio artistico, ma con Soul siamo arrivati al vertice della sua carriera. Il senso della vita, la concezione dell’aldilà, l’essenza di un’anima: tutti temi che farebbero tremare i polsi di chiunque. Docter li affronta con straordinaria creatività affrontando un percorso spirituale universale capace di parlare a chiunque, di qualunque età con purezza e immaginifica forza. A questo si unisce la concezione della musica, il suo ruolo, il mescolarsi della grafica al ritmo del jazz.
Siamo di fronte ad un capolavoro, forse il più bel film in assoluto della Pixar. La qualità della sceneggiatura e le intuizioni estetiche si fondono in uno spettacolo emozionante e coinvolgente. Impossibile fare una classifica delle migliori idee: la grafica linearità dell’Io seminario dove si trovano le anime in attesa di passare alla vita, la scala mobile che conduce al paradiso dove i trapassati scompaiono in una luce che li frigge come mosche in modo abbastanza inquietante; infine il potere della musica, il deserto sabbioso degli inquieti, il luogo del tutto e quello dei luoghi persi. Quante idee ci devono essere per definire un capolavoro? Qualunque sia il numero, qua l’abbiamo superato. A tutto ciò si aggiunge la scrittura fine e introspettiva.
Raramente si era visto un’analisi filosofica di tale livello in un film, probabilmente mai in un film di animazione.

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