Snowden. Eroi moderni

Il nostro parere

Snowden (2016) USA di Oliver Stone

Oliver Stone continua nella sua personalissima battaglia contro l’America innalzando al grado di eroe l’uomo che il governo statunitense vorrebbe rinchiudere a vita in carcere per alto tradimento. Edward Snowden è colui che ha reso noto al mondo come gli Stati Uniti controllassero, tramite la NSA, tutto il mondo, spiando nemici, alleati, governanti ma anche semplici cittadini per carpire loro informazioni banali da usare in caso di necessità.

Insieme a Assange, Snowden è diventato un culto per tutti coloro che combattono il potere insito nell’informatica, nel controllo che le grandi nazioni e le multinazionali vogliono avere sulla nostra vita, creando il vero “Grande Fratello”, non per la nostra sicurezza, come vogliono farci intendere, ma per poter esercitare meglio il potere assoluto.

La forza del personaggio di Snowden sta nello svelare la profonda stupidità di questo potere che immagazzina informazioni per ricattare, punire, umiliare le persone senza un progetto, senza un’idea, ma solo per alterigia e superficialità. Il film spiega bene come l’apparato gestito dalla Cia sia un organismo senza testa ma senza organicità in cui la burocrazia divora se stessa solo per proseguire il potere. In mano a questi squallidi personaggi, ogni nostra azione perde di senso e può essere ritorta contro di noi.

La rivelazione di Snowden blocca tutto? Lo stesso Stone ne dubita assai. Sa bene che si possono trovare altri mille modi per spiarci. I pregi, però, si fermano qua. Infatti, l’apparato ideologico di Stone non riesce a dare una storia decente se non una triste scopiazzatura di Citizenfour, il gran documentario di Laura Poitras che riprendeva in tempo reale le rivelazioni dell’agente CIA. Tutti i flashback che Stone infila avrebbero dovuto darci il ritratto completo del personaggio, un approfondimento psicologico. Invece, sono solo momenti poco riusciti e superficiali in cui Snowden diventa un personaggio troppo semplice (per non dire sempliciotto) con motivazioni manichee e schematiche. Invece di evocare, Stone spiega in modo fin troppo esplicito quello che era facilmente comprensibile divenendo così pedagogicamente noioso.

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