Sing. Cantanti zoomorfi

Il nostro parere

Sing (2016) USA di Garth Jennings

Moon, impresario teatrale scalcagnato, cerca di recuperare dai debiti organizzando un talent show canoro. Il suo premio di 1.000 dollari diventa per errore 100.000, attirando un sacco di aspiranti rockstar. Intorno a lui si radunano un gruppo straordinario: una maialina madre di famiglia frustrata, un topo crooner spendaccione e borioso, un gorilla che non vuole imboccare la carriera da rapinatore del padre, un istrice ed una elefantessa timidissima. Ognuno vuole raggiungere i suoi sogni.

Il producer Chris Meledandri punta al budget attento: illuminazione semplificata, poco dettaglio degli ambienti, animazioni nella norma. La storia è il tipico riscatto dell’uomo medio che tanto piace a Hollywood, immersa nell’uso spudorato di brani musicali classici (My Way, Bamboléo) o di recente repertorio accattivante radiofonico (Katy Perry, Taylor Swift). Il film punta sulla simpatia dei personaggi, ognuno costruito con intelligenza e misura.

Alcuni momenti sono davvero divertenti, altri sono ripetitivi e consunti nel repertorio abusato delle strutture narrative da cartone animato.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email