Si vive una volta sola (2020) ITA di Carlo Verdone
Umberto, Lucia e Corrado scoprono che il loro collega e amico Umberto è malato, ma non hanno il coraggio di dirglielo. Per questo motivo organizzano un viaggio al Sud, che diventa un’avventura indimenticabile per il gruppo.
Questo è certamente il film più sfortunato della carriera di Verdone, bloccato per ben due volte dalla pandemia e costretto, dopo una serie di stop and go penalizzanti, a riparare sotto il tetto delle paytv, nel tentativo di recuperare i soldi spesi. Eppure non è il film più brutto di Verdone, anzi rispetto alla sua ultima filmografia è un film più corale in cui i personaggi a latere sono ritagliati meglio, per di più all’interno di una narrazione agile ma coerente e ben strutturata.
Il cast ben assortito e divertito riesce a rendere piacevole la commedia. Si sorride, a volte a denti stretti, ma si ride poco. Verdone accantona alcuni aspetti del suo repertorio e concede il giusto spazio ai coprotagonisti, alleggerendo i suoi tic e le sue smorfie a favore dell’intreccio.
Manca un tono di cattiveria che avrebbe riscattato il finale fin troppo consolatorio e prevedibile e anche l’equilibrio della parte drammatica che viene accantonata rapidamente e superficialmente. Per quanto l’opera sia largamente migliore della precedente si avverte una certa stanchezza nell’ispirazione creativa dell’autore