Seven sisters. Ne resterà solo una

Il nostro parere

Seven sisters (2017) USA di Tommy Wirkola

Nel futuro il sovrappopolamento è un rischio per l’umanità. Una legge vieta perciò alle famiglie di avere più di un figlio. I figli frutto del reato verranno ibernati per essere risvegliati quando sarà superato il problema. Una donna però da alla luce sette gemelle omozigote che verranno cresciute dal nonno in isolamento. Superata una certa età ognuna di loro uscirà un giorno alla settimana vivendo una sola vita. Quando una di loro scompare le altre sono costrette ad uscire per scoprire cosa è accaduto.

La storia è interessante. Il futuro distopico mostrato è sostenuto da un’idea già ampiamente sfruttata, ma l’intuizione di creare ben 7 alter ego uguali ma differenti è decisamente appetibile. Wirkola dirige con piglio un film ben costruito mantenendo una certa tensione per quasi tutto il film. Peccato che i personaggi siano viziati da una fissità e da una eccessiva schematicità. Ovvero i cattivi sono veramente cattivi senza alcuna dimensionalità, i buoni sono troppo buoni anche contro la logica e le sette sorelle sono troppo stereotipate e diverse per essere vere. Però Noomi Rapace è discreta nel reggere le sette personalità e non ci si annoia praticamente mai.

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