Se son rose – Alla ricerca

Il nostro parere

Se son rose (2018) ITA di Leonardo Pieraccioni

Cosa succederebbe se qualcuno mandasse di nascosto alle tue ex un SMS con scritto «Riproviamoci!”»? È quello che accade a Leonardo, giornalista. Sua figlia, stanca di vedere il padre cambiare donne, decide di mandare il  messaggino. E come zombie usciti dalle tombe dell’amore, alcune delle ex incredibilmente rispondono all’accorato appello.

Il ritorno alla commedia romantica e il tentativo di declinarla in tono malinconico e nostalgico serve a esorcizzare il successo sempre più calante dei film dell’attore toscano. I ricordi del passato, grazie allo stratagemma della figlia, dovrebbero servire a dare consapevolezza al personaggio immaturo e bamboccione che normalmente Pieraccioni porta in scena.

In parte l’operazione riesce per alcune situazioni divertenti e per sketches discretamente riusciti. Manca, non a caso il film raggiunge a fatica i 90 minuti, la capacità di dare corposità alle diverse scene sempre troppo centrate su di lui. I personaggi femminili, a parte il dolente ritratto dato dalla Andreozzi, sono macchiette abbozzate, prigioniere di una caratterizzazione comica funzionale all’incontro con Leonardo, ma inutili per dare profondità alle vicende narrate.

Rispetto alle ultime deludenti regie (non a caso non lavorava da tre anni) si notano segnali di miglioramento con una trama esile ma brillante nelle sue fasi iniziali e nella capacità di recuperare alcuni caratteristi come faceva nel passato (è il caso di Giancarlo Guidi). Ci sono, infatti, momenti decisamente riusciti anche se va sottolineata l’egocentrica incapacità di dare sostanza ai personaggi di contorno, sempre deboii per non oscurarlo.

 

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