Ritorno in Borgogna – Aria di casa

Il nostro parere

Ritorno in Borgogna (21018) FRA di Cedric Klapisch

Dieci anni prima Jean ha lasciato la famiglia, proprietaria di un grande vigneto a Meursault in Borgogna, per girare il mondo. A causa della malattia terminale del padre, decide di lasciare temporaneamente l’Australia, dove viveva con la moglie e il figlio, per tornare a casa e riunirsi con la sorella Juliette e il fratello Jérémie.

Klapisch abbandona lo scenario urbano consueto per gettarsi tra i vigneti della Borgogna. Protagonisti sono Jean,che vive in Australia, e i due fratelli. La morte improvvisa del padre li ricongiunge e questo re-incontro è l’occasione per diventare persone realmente adulte, capaci di affrontare le difficoltà della vita. Non solo si chiudono i conti con il passato ma si decide il proprio futuro, si capisce il proprio ruolo.

Juliette e Jeremie, senza più la presenza del padre, devono prendere in mano le proprie vite, maturare come il vino stagiona. Jean, che ha avuto scontri durissimi con il genitore, raccoglie idealmente il suo testimone quando, grazie ad un delizioso flashback, si percepisce come un genitore e non più come un figlio inquieto e irrealizzato.

Lo sfondo è la natura, il vigneto che deve essere accudito e compreso,  parabola della necessità di curare i rapporti umani. La commedia è piacevole e briosa

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