Questi sono i 40 – La coscienza del tempo

Il nostro parere

Questi sono i 40 (2015) USA di Judd Apatow

Alla soglia dei quarant’anni, Debbie e Pete vedono vacillare la stabilità della loro famiglia ma soprattutto della loro relazione. Tra incomprensioni, problemi finanziari, la ribellione delle figlie e i difficili rapporti con i rispettivi padri la coppia cerca di trovare una via d’uscita e di dare una svolta al loro stile di vita.

Simpatico divertissement realizzato con stile da Apatow, l’evoluzione dell’autore e dell’uomo messo sullo schermo. Il testo è brillante e scorrevole, anche se eccessivamente lungo poichè due ore sono un po’ troppo per un messaggio così ovvio quale la coscienza del tempo che passa e del fatto che diventiamo adulti e poi vecchi. Diciamo che la sorpresa di Apatow e, di conseguenza, dei suoi protagonisti è un po’ la scoperta dell’acqua calda.

Se si supera la scontatezza dell’assunto, però, l’opera diverte per la sua anticonformista rappresentazione della coppia, mostrata anche nei momenti meno convenzionali. I litigi, infatti, sono sempre stati messsi in scena, ma la richiesta di Pete alla moglie di visionare il suo ano per scoprire se è o meno un’emorroide quanto sente è davvero inusuale e talmente scult da far ridere.

Brillante il testo, infatti, ma anche gli attori calati nella parte il giusto e talmente disincantati da apparire rilassati mentre danno il “peggio” e il meglio di sè. Apatow non sarà un genio ma dà la sua idea di famiglia in modo positivo e molto personale. Un merito non da poco per un film in parte autobiografico con cui anche lui, come autore, cerca di uscire da una sorta di adolescenza per approdare al grande cinema. Chissà se ci riuscirà in futuro.

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