Piuma. Che mondo per i figli?

Il nostro parere

Piuma (2016) ITA di Roan Johnson

Due diciottenni si amano. Lei resta incinta ed entrambi decidono di tenere il bambino. Immediatamente si scatenano una serie di avvenimenti che mettono in crisi il rapporto e la decisione di portare fino in fondo la gravidanza. Attorno a loro il caos: il papà di lei è uno spiantato che vive alla giornata, i genitori di lui sono disperati perché invece di una vecchiaia in Toscana si prospetta la possibilità di fare da badante al nonno, ai figli e pure alla futura nipote. I ragazzi, immaturi ed impreparati, si trovano spiazzati, incapaci di prendere una decisione e consci di essere inadatti a fare i genitori.

Il mondo dei giovani ed il passaggio alla maturità è centrale nella filmografia dell’italo inglese Johnson. Il regista è affettuoso e anche troppo partecipe e indulgente verso i personaggi tutti troppo simpatici per essere veri. Emerge un mondo di adulti altrettanto immaturi dei ragazzi, intenti a litigare senza motivo, pasticcioni, inconcludenti ed egoisti. Non sono da meno i ragazzi cui, però, Johnson non riesce ad essere critico, perdonando tutto in nome di una presunta purezza che fuoriesce da tutti i teenager.

Il film è simpatico a tratti, Sergio Pierattini e Michela Cescon reggono molte scene con bravura e professionalità.

Nomen omen. Il titolo è come il peso specifico del film: leggero perché lieve nella sua cifra stilistica, ma anche povero di contenuti.

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