Operazione paura. Stile nel terrore

Il nostro parere

Operazione paura (1966) ITA di Mario Bava

Si capisce perché Mario Bava è così amato da generazioni di registi di tutto il mondo, tra cui i più famosi Quentin Tarantino e Tim Burton. Si capisce da molti suoi film tra cui certamente questo horror di alta fattura artigianale che mostra come il regista sanremese sapesse creare atmosfere con pochissimo.

Tutto Operazione paura è un virtuosismo registico continuo. La ricchissima varietà delle inquadrature, la capacità di dosare gli elementi dell’immagine arricchisce la recitazione piatta degli interpreti, la surreale impostazione della sceneggiatura con i suoi saccheggi dai topos del gotico e del cinema. Bava però non era un imitatore ma sapeva cogliere il meglio in una sorta di omaggio e completamento della citazione. Se riprende la scalinata a chiocciola di palazzo Graps come Hitchcok non lo fa in modo pedissequo. L’affettuoso credito verso il maestro gli da la spinta per osare, lavorare sull’idea base adattandola alle sue esigenze.

Bava era quindi un profondo conoscitore del cinema, grazie alla sua versatilità che gli permetteva di curare la fotografia come gli effetti speciali delle sue opere. Era prima di tutto un regista di stile, dalla qualità formale impeccabile che aggirava la scarsa disponibilità economica. E la bambina con la palla non è la stessa che poco dopo Fellini utilizzò in Toby Dammit?

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