Nove lune e mezza. L’orologio biologico

Il nostro parere

Nove lune e mezza (2017) ITA di Michela Andreozzi

Livia, violoncellista, e Tina, vigile urbano, sono due sorelle che convivono con i loro rispettivi fidanzati. Sotto consiglio del loro ginecologo Nicola, Livia, perfettamente in grado di avere figli ma assolutamente contraria alla maternità (sogna la chiusura delle tube), decide di fungere da madre surrogata per conto di Tina, che invece non riesce ad averne. Così per tutto il tempo della gestazione, la prima dovrà nascondere il pancione mentre la seconda dovrà simulare la gravidanza.

L’esordio della Andreozzi alla regia è abbastanza promettente poiché abbraccia tematiche sentite con un punto di vista sufficientemente originale. Certo, il testo non è di alto livello e i vezzi degli attori/amici fuoriescono qua e là sfuggendo alla misura dell’autrice però i personaggi sono discretamente tratteggiati, lo humour è ficcante, ci sono degli aspetti positivi, pur rilevando cali di ritmo e di interesse. La disomogeneità non aiuta a fare il capolavoro, ma la Andreozzi è donna intelligente, mai banale e potrebbe essere una futura sorpresa.

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