Michael Clayton – Affari sporchi

Il nostro parere

Michael Clayton (2007) USA di Tony Gilroy

Michael Clayton è un ex pubblico ministero che lavora per un importante studio legale. Il giorno in cui si trova a dover affrontare il caso di una grossa società accusata per aver venduto un prodotto cancerogeno, per lui giunge la resa dei conti.

Film che sembra uscito dagli anni ’70, quando maestri come Sidney Lumet e Alan Pakula pensavano che l’indagine morale facesse parte del lavoro, Michael Clayton è un avvincente thriller che ribolle di provocazioni e osservazioni sullo stato delle cose. Lo sceneggiatore Tony Gilroy debutta alla regia con un’opera riuscita che mantiene alta la tensione sempre grazie ad una corposa sceneggiatura e all’interpretazione convincente di Clooney.

L’attore abita questo ruolo con inquietante brillantezza. È una performance profonda che alza il livello nelle scene con Wilkinson, Pollack e Tilda Swinton, nei panni di un avvocato che ucciderebbe letteralmente per vincere.

Gilroy si affida al grande direttore della fotografia Robert Elswit per inquadrature meditabonde, utilizza un montaggio misurato che sottolinea la tensione nelle conversazioni e luci che separano la sterilità fluorescente del mondo degli affari di Clayton dal calore delle case familiari e dalla quiete inquietante di un campo all’alba. Michael Clayton è un ottimo esercizio nel genere, affascinante per il modo in cui tutto è   mostrato.

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