Masterminds. I geni della truffa (2016) USA di Jared Hess
Imbranato e mezzo folle, David lavora per una ditta che si occupa di trasportare il denaro delle banche. L’uomo è innamorato della collega Kelly anche se sta per sposarsi con una donna lunatica e schizofrenica. Quando Kelly viene licenziata la donna si rifugia da un amico ladruncolo. I due convincono David a rubare un’enorme cifra di denaro per amore di Kelly. Rifugiatosi in Messico, David scopre che è stata vittima di un imbroglio in mezzo ad enormi goffaggini e disavventure.
Siamo lontani dall’atmosfera stralunata di Napoleon Dynamite, felice esordio di Hess alla regia. Qui, ci si è limitati a riproporre i consolidati stereotipi costruiti per Galfianakis ripetendo schemi di (apparente) successo al solo fine di incrementare gli incassi. L’idea, insomma, è il soldo a tutti i costi ma senza un’idea originale e valida. Se a tutto questo si unisce la performance negativa di Wilson, un pessimo doppiaggio e una comicità semplicistica, l’idea del soldo sfuma di fronte alla superficialità