Mank – Alcol e cinismo

Il nostro parere

Mank (2020) USA di David Fincher

Il film segue la vita dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman, durante due diversi periodi: il primo negli anni trenta e il secondo durante la stesura della sceneggiatura di Quarto potere.

Citizen Kane rappresenta ancora per molti critici il vertice assoluto della storia del cinema, un capolavoro ancora ineguagliato dopo 80 anni. Oltre a Orson Welles altri ebbero grande importanza nella realizzazione di questo film. Uno è senz’altro il diretto della fotografia Toland, l’altro è l’autore della sceneggiatura: Herman Mankiewicz. Questo film è il racconto del suo genio caustico e della sua tendenza  autodistruttiva che lo portò alla morte a soli 55 anni.

La tesi del film, basato sulla sceneggiatura scritta dal padre del regista Jack molti anni fa, è che l’unico autore fosse proprio Mank, così era soprannominato, sminuendo il ruolo di Welles. Tesi facilmente smontabile, peraltro, se si segue il corpus dell’autore cinematografico, capace di altre opere immortali.

Impostato come un biopic, Mank è una riflessione sul mito di Hollywood e sulla capacità del cinema di mistificare, mutare, deformare la realtà fino a farla diventare un dolce sogno. Lo fa con lunghi flashback alternando il forsenato lavoro di scrittura della sceneggiatura di Quarto potere, vi sono ritratti fiammeggianti di produttori, attori e scrittori mitici della golden age.

Biopic però non è poichè vi sono molte imprecisioni storiche, ricostruzioni fantasiose e dialoghi inventati che hanno però una grandissima valenza narrativa per lo scopo che si propone il regista: il momento creativo e l’impulso autodistruttivo di un uomo contraddittorio e geniale.

Straordinaria la messa in scena che ripercorre filologicamente lo stile del capolavoro Wellesiano, il gioco di ombre, il taglio delle inquadrature con sagace attenzione e con uno spirito citazionistico spontaneo e ammirato. Fincher però svela anche il gioco, il dietro le quinte di Hollywood e, soprattutto, del cinema tout court: un mondo dove «King Kong è alto 10 piani e Mary Pickford è vergine a 40 anni».

 

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