Madre – L’abbandono

Il nostro parere

Madre (2019) SPA di Rodrigo Sorogoyen

Una donna stringe un’amicizia speciale con un ragazzo che le ricorda il figlio scomparso dieci anni prima in modo misterioso. Il rapporto che lo lega a lui diventerà poco alla volta totalizzante.

Il film ha uno stile indefinito, vagante tra dramma e giallo, centrato sulle emozioni sotterranee, espressione di un dolore indicibile, segnale di rivolgimenti interiori impossibili da raccontare perché legati ad una maternità distrutta dagli event comprensibile solo attraverso lo splendido volto di Marta Nieto.

La donna è una sopravvissuta segnata dal passato che l’ha destabilizzata e distrutta, incapace di uscire dal suo dramma interiore. Impossibile capire se il ragazzo è suo figlio, oppure gli appare come tale in un miraggio esistenziale che le serve per uscire dalla disperazione.

Il regista contrappone il mondo degli adulti, basato sui rimorsi e i sensi di colpa, a quello adolescenziale della ricerca di se stessi, filtrati attraverso il tema dell’abbandono, del dolore infinito. I due protagonisti rappresentano per l’altro un’ancora di salvezza dalla propria solitudine. Lo fa con una storia che si esprime anche in modo scabroso e difficile.

La fotografia, la musica e l’interpretazione della Nieto, quasi cadaverica nella sua magrezza estrema, rendono l’opera affascinante pur rimanendo in parte come inespressa. Si soffre però con la protagonista ed il suo dolore resta dentro.

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