Ma Ma Tutto andrà bene. Penelope è una stella

Il nostro parere

Ma Ma Tutto andrà bene (2015) SPA di Julio Medem

Magda è una donna forte. Abbandonata dal marito che l’ha lasciata sola con il figlio, bravissimo calciatore, e insegnante disoccupata, riesce comunque  a trasmettere a tutti la sua gioia di vivere, nonostante stia affrontando un cancro al seno. Conosce casualmente Arturo, anche lui segnato dalla vita poiché ha perso moglie e figlia in un incidente stradale e si lega a lui. Magda riesce a trasmettere la sua energia vitale a tutti, compreso il medico che la cura, infelice nel matrimonio. La sua energia sembra averla vinta sul cancro che regredisce. La vita riprende il sopravvento. Fino a quando?

Penelope Cruz anima l’intera opera con la sua forte presenza fisica. Le parole, l’entusiasmo, la gestualità dell’attrice è il fulcro attorno al quale Medem ha edificato una storia. La Cruz è superba e magnetica a discapito degli altri interpreti, relegati ai margini, ridotti a figurine che servono a fare da controcanto alle riflessioni della donna.

L’attrice è il tutto. Questa è la forza di Ma Ma ed è il suo limite. Difficile per un regista come Medem staccare la macchina da presa dalla Cruz, soprattutto perché la sceneggiatura è un pastiche che resta in bilico tra il surrealismo Almodovariano che ispira l’umorismo degli eventi drammatici e il ritratto realista del dolore. Medem resta al servizio dell’attrice (e, vale la pena di dirlo, produttrice) ma non si riesce a fargliene una colpa. Perché Penelope è una stella.

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