L’uomo di mezzanotte – Sempre sbirri

Il nostro parere

L’uomo di mezzanotte (1974) USA di Burt Lancaster e Roland Kibbee

Jim è un poliziotto che, dopo 3 anni di carcere ottiene la libertà provvisoria e il posto di guardiano notturno presso il Jordon College. Messo in allarme per la scomparsa di 3 nastri magnetici denunciata dal professore che vi aveva registrate le confidenze di 3 alunni, inizia delle indagini che intensifica quando viene trovata uccisa Nathalie, figlia di un senatore.

Film di genere con diverse debolezze ed un vero solo punto di forza: la disinibita e amorale dottoressa Thorpe. Lancaster si limita ad una solida professionalità muovendosi con ironia e presenza fisica. Purtroppo la sceneggiatura si sviluppa su binari prevedibili anche se la seconda parte svolta in una violenza che contrasta con lo stile iniziale, ma si inserisce nelle opere dell’epoca.

Se la struttura è classica, le tematiche affrontate sono abbastanza coraggiose ed il finale, non propriamente felice, ha uno spirito anticonvenzionale e realistico da apprezzare.

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