L’uomo dal cuore di ferro – Anime nere

Il nostro parere

L’uomo dal cuore di ferro (2016) FRA di Cedric Jimenez

Reinhard Heydrich diventa responsabile dell’Intelligence delle SS ancor prima che Hitler divenga Cancelliere del Reich. Nominato Protettore di Boemia e Moravia pianificherà la Soluzione finale nei confronti degli ebrei. A occuparsi di lui nel 1942 saranno due giovani soldati: Jan Kubis (ceco) e Jozef Gabcik (slovacco) che, dopo un addestramento a Londra, hanno l’incarico di compiere una missione mai tentata fino ad allora. Devono eliminare un esponente delle alte sfere del potere nazista: Reinhard Heydrich.

Produzione davvero internazionale per questo film sull’attentato ad Heydrich: attori  in maggioranza inglesi,  anche se non mancano puntate in Francia e Australia. In realtà, è quasi un biopic di una delle anime più nere del naziszmo: Reynard Heydrich. Un biopic che si estende al momento successivo della morte del boia, alla ricerca dei suoi attentatori e alla loro coraggiosa morte.

Jimenez bipartisce l’opera cercando prima di cogliere le ragioni per cui un uomo sceglie di diventare consciamente il massacratore di altri essere umani, legandolo alla sua ambiziosa statura, alla relazione malata con la moglie, ma mantendendosi distante dalla psiche giacchè preferisce esplorare le azioni più che i moti d’animo. La seconda parte, invece, è un classico film di guerra e azione, dove un disperato gruppo di uomini prima uccide il gerarca nazista e poi si difende fino alla morte quando, traditi da un compagno vengono attaccati dalle SS.

Da un lato, quindi, la psiche contorta e malata di un genocida, dall’altro il senso dell’onore e l’orgoglio dei martiri che si sacrificano per i molti. Fu vera gloria? Direbbe lo scrittore. Questo film effigia tutto ciò e lo rende di nuovo reale, fino a ristabilire le gerarchie della storia.

Non siamo nel capolavoro, ma nell’onesto lavoro. Jimenez gira un’opera incalzante che con perizia artigiana rappresenta un momento della storia. Tutti i personaggi sono ritagliati con nettezza nelle loro azioni, così come evidente è il giudizio morale su ognuno. Film di impatto e forza, fa leva sui sentimenti più semplici degli spettatori senza mai abusare troppo di questa potenza, limitandosi perciò ad una morale condivisa, senza alcuna forma di perdono per gli orribili boia nazisti.

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