Letto n. 6 – Ghost story

Il nostro parere

Letto n. 6 (2020) ITA di Milena Cocozza

Bianca è un medico che, di notte, lavora in un ospedale pediatrico gestito da religiosi. In questo ambiente apparentemente rassicurante, tuttavia, il fantasma di un bambino si aggira tra i corridoi, tormentandola.

L’autrice effettua una scelta di genere sposando la storia di fantasmi classica, utilizzando però codici consueti, ampiamente conosciuti e senza troppe sorprese. Drammaturgicamente solida, la Cocozza conduce la sua opera prima appigliandosi ad autori noti e a riferimenti cinefili con gusto ma senza particolare inventiva.

La regista lavora sull’atmosfera, sui chiaroscuri, sull’inquietante location che ospita l’intero film. A parte il fatto che è facile osservare come le persone siano in viaggio solo di sera, a parte l’incongruenza di un ospedale pediatrico ospitato ai giorni nostri in un palazzo totalmente fuori norma, Letto n. 6 si basa su un buona fotografia, una buona interpretazione della Crescentini e un buon uso degli spazi da parte dell’autrice e poco altro.

Diventa perciò questione di gusto, di amore verso l’horror. Se piace, il divertimento è assicurato, altrimenti siamo nel dejavu con gusto.

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