Le ragazze di Wall Street – Business is business

Il nostro parere

Le ragazze di Wall Street (2019) USA di Lorene Scafaria

Un gruppo di spogliarelliste in difficoltà economiche trova una soluzione originale, ma non del tutto lecita, per guadagnare grosse cifre di denaro ai danni della propria facoltosa clientela senza scrupoli.
Opera profondamente condizionata dalla stella J.Lo che ispira, per l’ennesima volta, una mediocre produzione tutta lustrini e copertine patinate. Il parallelo tra le “prostitute”  dei sexy bar e le “prostitute” dell’alta finanza è rappresentato con una metafora semplificata e vuota. C’è certamente una buona idea di partenza, ovvero  la condizione di inferiorità in cui la società mette le donne quando non sono protette dall’immagine familiare, quando escono dai canoni del conformismo borghese.
I personaggi di Ramona e Destiny sono spinte ai margini e si ribellano come possono, non appena comprendono la superficialità di coloro con cui si confrontano, ovvero dei maschilisti arricchiti che le considerano puri oggetti da sfruttare. Questa intuizione poteva dar vita ad un dissacrante ritratto del businessman americano, lasciando spazio pure per una critica del capitalismo americano che poteva prendere le più diverse direzioni.
Invece tutto si riduce a lustrini, paillette e dollari. Le donne  stesse ricercano solo l’apparenza volgare che combattono, la ricchezza esibita ed il consumismo sfrenato. Constance Wu non riesce a reggere il ruolo e Jennifer Lopez dà il meglio quando si esibisce al palo, stupenda per la perfetta forma fisica mostrata nonostante i 50 anni, ma attaccata ancora al broncio dei suoi primi anni sul set.

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