Le pupille – La lettera

Il nostro parere

Le pupille – La lettera (2022) ITA di Alice Rohrwacher

Una storia di innocenza, ingordigia e fantasia che si svolge durante la seconda guerra mondiale in un orfanotrofio femminile gestito da suore. Pupilla deriva dall’omonimo termine latino che significa piccola fanciulla.

Tratto da una lettera che Elsa Morante ha scritto a Goffredo Fofi, il corto della regista fiorentina è tra la cinquina che si contenderà l’Oscar nella categoria dei migliori cortometraggi live action. Una nomination che ha sorpreso tutti (forse non il produttore Alfonso Cuaron)  dovuta alla brillante e disarmante semplicità.

La scelta del casting è motivo di tanto successo. I volti delle protagoniste, l’espressione attonita, i sorrisi strappati durante le riprese sono elementi di feschezza che colpiscono ed emozionano. Magia, immaginazione, umorismo sottile, eventi bizzarri e giocosi colorano le festività natalizie nell’orfanotrofio toscano. Rohrwacher crea un’atmosfera forte e ricca di sensazioni. Riempie ogni scena di curiosità satura, ricordi di forte impatto. I personaggi sognano cibo, denaro, amore e il rispetto delle proprie regole da parte degli altri.

Gli intermezzi musicali sono squisiti nella loro forma volutamente dilettantistica, volta a cogliere l’essenza della fiaba e dello spirito puro dei fanciulli

 

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