Le conseguenze dell’amore. Il Sorrentino che avanza

Il nostro parere

Le conseguenze dell’amore (2004) ITA di Paolo Sorrentino

Titta Di Gerolamo vive da tanti anni in un albergo della Svizzera ticinese, relegato lì per punizione dalla mafia che lo usa come riciclatore di denaro sporco. E’ solo, gli affetti lontani (la ex moglie e i figli lo sopportano a malapena durante le rare telefonate), l’unica compagnia sono una disperata ed anziana coppia rovinata economicamente. Consuma una dose di eroina ogni mercoledì, sembra apparentemente lontano da ogni sentimento, rinchiuso nella noia e nell’inedia. L’unica distrazione sono gli sguardi di Sofia, giovane barista dell’hotel, bellissima e conturbante. Lui, però, rifiuta ogni contatto perché ha timore di quello che può causare in lui. Quando cede, è l’inizio della fine.

E’ un film ridotto all’essenziale, corposo, con uno stile che rivela la personalità dell’autore dopo l’esordio de L’Uomo in più, ben prima della sua attuale conformazione, perfettamente raffigurata in La Grande Bellezza e Youth.

La fotografia di Luca Bigazzi  è fondamentale per la qualità figurativa dell’opera. Bella la colonna sonora di Pasquale Catalano. Toni Servillo, attore feticcio di Sorrentino, presta l’imperturbabile volto a Titta, creando un personaggio represso ma capace in un guizzo di mostrare numerosi sentimenti. Ha vinto 5 Ciak d’oro, 3 Globi d’oro, 1 Grolla d’oro e 5 David di Donatello.

 

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