Le 10 migliori scene nei film sul Capodanno

Il primo giorno dell’anno è un momento catartico e come tale non poteva non essere raccontato dal cinema. Vediamo i migliori.

10. Basta che funzioni (2009) di Woody Allen. Uno dei film più belli dell’ultima produzione alleniana. E una scena che dice tante cose dell’intelligenza del regista newyorkese.

9. Risate di gioia (1960) di Mario Monicelli. Unico film in cui la Magnani e Totò recitano assieme, dopo tante serate teatrali trascorse in gioventù. Una scena che oggi appare, ancora di più, struggente e significativa

8. Il bidone (1955) di Federico Fellini. I critici stroncarono ingiustamente la pellicola, ma la scena del capodanno (minuto 33) è uno splendido esempio di spaccato sociale dell’Italia preboom. Il film è certamente imperfetto, ma va assolutamente recuperato.

7. Radio Days (1987) di Woody Allen. Un film breve ma pienissimo di idee geniali. Lo stesso regista lo considera una rivisitazione in salsa ebraica di Amarcord, ma il ritmo è travolgente ed il microcosmo descritto sembra essere il mondo intero.

6. Harry ti presento Sally (1989) di Rob Reiner. Tra le pellicole citate è tra le più deboli, ma la posizione in classifica è legata ad una delle scene più romantiche mai recitate sul grande schermo. Stregati dalla bellezza (che rimpianti) di Meg Ryan e da una sceneggiatura che poteva essere scritta da Billy Wilder: invece è Nora Ephron, altro rimpianto.

5. Forrest Gump (1994) di Robert Zemeckis. L’incontro tra Forrest ed il tenente Dan è tra i migliori del film: mai un filo di retorica, mai un filo di patetismo, misto a compiacimento morboso delle mutilazioni del personaggio di Sinise. Se non fosse di per sè un grandissimo film, questa scelta lo renderebbe tale. Invece, è solo un capolavoro. Oscar.

4. L’appartamento (1960) di Billy Wilder. Elencare i meriti di tutte le opere di Wilder richiederebbe un’enciclopedia. Il romanticismo, la critica sociale, l’amore, il tempo che passa, la sete di potere, il senso della vita sono tutte raccontate in forma di sorriso. Quale merito maggiore di questo genio? Ah, premio Oscar.

3. Il padrino parte II (1974) di Francis Ford Coppola. La saga mafiosa più famosa della storia del cinema raccontata in forma grande, maestosa. Attori magnifici e grande direzione.

2. Shining (1980) di Stanley Kubrick. Tutte le classifiche lo hanno eletto come il più terrorizzante tra i film, ma definirlo così è un insulto alla memoria del genio cinematografico di Kubrick. I meandri della follia sono narrati con stile impeccabile (quando mai si è visto un errore da parte sua?), ma la rilettura psicoanalitica dell’opera è ancora oggetto di riflessione ed ammirazione.

1. La febbre dell’oro (1925) di Charlie Chaplin. Il primo posto è suo perchè nel silenzio del muto ha saputo narrare l’amore con due panini ed una forchetta. Ha saputo raccontare la tristezza con uno sguardo, ha saputo parlare di fame con una scarpa. Che genio!

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2 Responses

  1. stanlio scrive:

    strange days della bygelow!

     

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