Le 10 migliori attrici italiane

Le donne nel nostro cinema hanno sempre avuto bisogno del palcoscenico internazionale per diventare realmente stelle. E lo hanno avuto in passato questo palcoscenico, ricercate com’erano dai registi di tutto il mondo. Anche oggi sembra che il cinema attenzione mostri più attenzione ai nostri talenti, spesso costretti ad emigrare all’estero per trovare ruoli complessi che possano far risaltare maggiormente le loro capacità. I mostri sacri sono tutti del (talvolta recente) passato. Forse perchè era il cinema ad essere più grande della vita, capace di far sognare l’intero mondo. Non abbiamo dimenticato la più grande attrice del diciannovesimo secolo, Eleonora Duse, ma ha recitato in un solo film: Cenere

10. Lyda Borelli (La Spezia 1888 – Roma 1959) esordì (1901) con la compagnia di F. Pasta e V. Reiter. In compagnia con Ruggeri (1909) si impose come prima donna del teatro italiano ugualmente incisiva sia nella commedia e nella pochade sia nella tragedia estetizzante allora di moda. Particolarmente fortunata la sua attività cinematografica (Ma l’amor mio non muore, 1913; La donna nuda, 1914; Malombra, 1916; Dramma di una notte, 1917). Nel 1917 formò compagnia con U. Piperno ma, sposato il conte Cini (1918), abbandonò l’attività d’attrice. Fu attrice prediletta del pubblico: inflessioni, gesti, atteggiamenti suoi furono di moda come espressione di uno stile e di un gusto significativi del tempo.

9. Isa Miranda  (Milano 1909 – Roma 1982) Nome d’arte dell’attrice italiana Ines Isabella Sampietro. Nel cinema dal 1933 (Tenebre), ottenne presto grande successo in Italia e all’estero. La sua più nota interpretazione resta quella di Malombra (1942). Tra gli altri film: La signora di tutti (1934); Passaporto rosso (1935); Il diario di una donna amata (1936); Il fu Mattia Pascal (1937); Le mensonge de Nina Petrovna (Nina Petrovna, 1937); Hotel Imperiale (1939); Zazà (1942); Au delà des grilles (Le mura di Malapaga, 1949); Siamo donne (1953); Le secret du chevalier d’Eon (Storie d’amore proibite, 1959). Attrice di successo anche sui palcoscenici (Zazà, 1944) a Roma, in California (Mike Mc Cauley, 1951), in Francia e a Londra (Orpheus Descending, 1959). Negli ultimi anni tornò saltuariamente al cinema (Il portiere di notte, 1974).

8. Francesca Bertini (Firenze 1892 – Roma 1985). Nome d’arte dell’attrice cinematografica italiana Elena Seracini Vitiello. Diva celebre soprattutto ai tempi del cinema muto, ha lavorato in Italia, Francia e Spagna, dove ha esordito anche come attrice di teatro. La sua attività, iniziata a 15 anni, è strettamente legata alle fortune del cinema muto italiano. Film principali: L’histoire d’un Pierrot (1914), Assunta Spina (1915), La signora delle camelie (1916), Tosca (1917), La donna nuda (1922), Odette (tre edizioni: 1916, 1928 e 1934), nonché la sua ultima interpretazione in Novecento (1975).

7. Claudia Cardinale (n. Tunisi 1938). Con la sua bellezza tipicamente mediterranea ha saputo conquistare sia il pubblico, italiano e internazionale, sia registi e intellettuali di rilievo, imponendo una complessa immagine di donna, a volte dotata di spontaneità, a volte caratterizzata da una classica compostezza. Ha esordito nel 1958, passando a parti impegnative con M. Bolognini (Il bell’Antonio, 1960; La viaccia, 1960; Senilità, 1962), V. Zurlini (La ragazza con la valigia, 1961), L. Comencini (La ragazza di Bube, 1963) e L. Visconti (Il gattopardo, 1963). L’apparizione in Otto e mezzo (1963) di F. Fellini ha confermato la sua fama. Ha lavorato per S. Leone (C’era una volta il West, 1968), per M. Ferreri (L’udienza, 1971); L. Cavani (La pelle, 1981), W. Herzog (Fitzcarraldo, 1982) e M. Bellocchio (Enrico IV, 1984). Negli anni Novanta si è trasferita a Parigi. Delle sue interpretazioni più recenti vanno citate quelle nelle pellicole Un balcon sur la mer (2010) di N. Garcia e Gebo et l’ombre (2012) di M. de Oliveira. Tra i numerosi riconoscimenti che ha ricevuto si ricordano tre David di Donatello e tre Nastri d’argento oltre al Leone d’oro alla carriera conferitole alla Mostra del cinema di Venezia nel 1993 e il David, anch’esso alla carriera, del 1997. Nel 2002 le è stato assegnato l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino.

6. Silvana Mangano (Roma 1930 – Madrid 1989); esordì in Riso amaro (1948) conquistando immediatamente una larga popolarità. Successivamente recitò, affinando le sue qualità interpretative, in numerosi film: Il lupo della Sila (1949); Il brigante Musolino (1950); Anna (1951); Mambo (1954); Ulisse (1954); L’oro di Napoli (1955); Uomini e lupi (1956); La diga sul Pacifico (1957); Il processo di Verona (1964); Le streghe (1967); Edipo re (1967); Teorema (1968); Morte a Venezia (1971); Il Decameron (1971); Dune (1984); Oci ciornie (1987).

5. Monica Vitti (n. Roma 1931) Nome d’arte dell’attrice italiana Maria Luisa Ceciarelli. Ha esordito nel cinema nel 1954, imponendosi all’attenzione internazionale per le interpretazioni nei film di M. Antonioni L’avventura (1960), La notte (1960), L’eclisse (1962), Deserto rosso (1964). Ha poi lavorato soprattutto come attrice brillante mettendo in luce una notevole vivacità e ricchezza espressiva e dando vita a personaggi rappresentativi anche da un punto di vista sociologico; ricordiamo: Modesty Blaise (1966); Ti ho sposato per allegria (1967); La ragazza con la pistola (1968); Amore mio, aiutami (1969); Ninì Tirabusciò (1970); Polvere di stelle (1973); Tosca (1973); Teresa la ladra (1973); Io so che tu sai che io so (1982); Flirt (1983); Scandalo segreto (1990, di cui è stata anche sceneggiatrice e regista). Alla vena brillante hanno fatto eccezione tre sole interpretazioni: La pacifista di M. Jancsó (1971), Le fantôme de la liberté di L. Buñuel (1974) e Il mistero di Oberwald (1981) di M. Antonioni. Nel 1995 ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia.

4. Giulietta Masina (San Giorgio di Piano, Bologna, 1921 – Roma 1994); dopo alcune prove teatrali, esordì nel cinema nel 1947 con Senza pietà. Sposatasi nel 1943 con il regista F. Fellini, ha interpretato la maggior parte dei suoi film, dando vita con grande talento a un personaggio di donna semplice, fiduciosa e istintiva: Luci del varietà (1950); Lo sceicco bianco (1952); La strada (1954); Il bidone (1955); Le notti di Cabiria (1957); Giulietta degli spiriti (1965); Ginger e Fred (1985). Notevoli ruoli ha interpretato anche con altri registi, come R. Rossellini (Europa ’51, 1952), R. Castellani (Nella città l’inferno, 1958), J. Jakubisko (Frau Holle, 1985).

3. Alida Valli (Pola 1921 – Roma 2006) Nome d’arte dell’attrice Alida Maria Altenburger. Proveniente dal Centro sperimentale di cinematografia di Roma, si affermò  come interprete di film sentimentali o romantici (Mille lire al mese, 1939; Manon Lescaut, 1940; Ore 9, lezione di chimica, 1941; Piccolo mondo antico, 1941). Nel 1947 andò a Hollywood, chiamata da D. Selznick (The Paradine case, 1947; The third man, 1949), quindi fu nuovamente in Italia (Senso, 1954; Il grido, 1957; L’inverno ti farà tornare, 1961; Edipo re, 1967; La strategia del ragno, 1970; La prima notte di quiete, 1972; Il caso Raoul, 1975; Suspiria, 1977; Segreti segreti, 1985; Zitti e mosca, 1991; Bugie rosse, 1993; Il dolce rumore della vita, 1999; L’amore probabilmente, 2001). Interprete affascinante, dal forte temperamento drammatico, aveva esordito in teatro con notevole successo nel 1956 con T. Buazzelli, ma si dedicò alla scena soprattutto negli ultimi tempi, interpretando, fra l’altro: Lulu di F. Wedekind; Improvvisamente l’estate scorsa, di T. Williams; Così è (se vi pare) di L. Pirandello. Nel 1997 le fu assegnato il Leone d’oro alla carriera.

2. Sophia Loren (n. Roma 1934) Nome d’arte dell’attrice italiana Sofia Villani Scicolone; nel cinema dal 1951, ha raggiunto in pochi anni celebrità internazionale, rivelandosi nel tempo interprete di notevoli risorse comiche e drammatiche. Tra i suoi numerosi film: Africa sotto i mari (1953); Ci troviamo in galleria (1953); L’oro di Napoli (1954); Pane amore e … (1955); Peccato che sia una canaglia (1955); The pride and the passion (1957); Il ragazzo sul delfino (1957); The black orchid (1959); La ciociara (1960) per il quale le fu assegnato il premio Oscar; Ieri oggi domani (1964); Matrimonio all’italiana (1964); I girasoli (1969); La mortadella (1971); Il viaggio (1974); Cassandra Crossing (1977); Una giornata particolare (1977); Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova, si sospettano moventi politici (1978); Sabato, domenica e lunedì (1990); Prêt-à-Porter (1994), Grumpier old men (1995); That’s amore (1995); Nine (2009). Ha ricevuto nel 1991 il premio Oscar alla carriera e, sempre alla carriera, nel 1998 il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia.

1. Anna Magnani (Roma 1908 – ivi 1973) Esordì nel cinema nel 1934, pur svolgendo nel frattempo attività in teatro di prosa e rivista. Attrice di straordinario temperamento, fra le più sensibili e versatili, fu celebrata in tutto il mondo come un autentico mito, un talento unico, una personalità di straripante carica vitale. Interpretò numerosissimi film ottenendo fama mondiale: Campo de’ Fiori (1942); L’ultima carrozzella (1943); Roma città aperta (1945), con cui divenne il simbolo dell’Italia dell’immediato dopoguerra; Abbasso la miseria! (1945); Il bandito (1946); L’onorevole Angelina (1947, per il quale fu premiata a Venezia); Lo sconosciuto di San Marino (1948); Bellissima (1951); La carrozza d’oro (1952); The rose tattoo (1955, per cui le fu conferito, prima attrice italiana, l’Oscar nel 1956); Wild is the wind (1957, che le valse l’Orso d’argento al Festival di Berlino del 1958); Nella città l’inferno (1958); The fugitive kind (Pelle di serpente, 1960); Risate di gioia (1960); Mamma Roma (1962). La sua ultima prova cinematografica fu un’apparizione notturna in Roma (1972), in cui Fellini la volle a chiusura del film come simbolo della città.

 

 

 

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1 Response

  1. Marin scrive:

    Un monumental merci à l’admin de ce site

     

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