Latin lover. L’era d’oro del cinema italiano

Il nostro parere

Latin Lover (2015) ITA di Cristina Comencini

L’inizio è abbastanza tipico: un gruppo di donne (sorelle, sorellastre ed ex mogli) di un attore defunto si ritrovano tutte insieme per ricordarlo in occasione del decennale della sua morte. L’uomo (una specie di crasi tra Mastroianni, Gassman e Volontè) ha lasciato dietro di sé una scia di rimpianti e di amore, ricordato da tutti come il modello perfetto di rubacuori.

L’acuta sceneggiatura privilegia il cast di all women, con qualche comprimario maschile, tutte dedite a canoneggiare la figura del compianto, innalzandolo ad ideale assoluto. Come tutti gli idoli, ci saranno parecchie delusioni.

La Comencini gioca su un registro molto leggero, ispirato alla commedia. I fatti narrati, talvolta drammatici, vengono sempre stemperati in una profonda ironia, grazie al gioco di sponda delle diverse attrici presenti.

L’intuizione è mescolare nel personaggio maschile, Saverio Prisco, le caratteristiche dei maggiori attori italiani. Francesco Scianna, solido e naturale, si diverte nel rifare scene tratte da Il sorpasso, La classe operaia va in paradiso, Ieri oggi e domani, diventando così un pregevole omaggio al cinema italiano del dopoguerra, alla grande tradizione cinematografica italiana, vissuta anche grazie a questi mattatori.

L’aspetto migliore dell’opera è l’equilibrio, per cui non vi sono momenti statici. Si sorride e si rimpiange ciò che si era.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email