L’ammaliatrice – Divina creatura

Il nostro parere

L’ammaliatrice (1941) USA di Renè Clair

Claire, un’avventuriera, attira l’interesse di un ricco banchiere che le offre di sposarla. La donna accetta la sua corte ma essendosi innamorata di un rude e aitante marinaio, cerca di temporeggiare. Il banchiere si accorge della tresca e vuol mandare all’aria il matrimonio ma Claire si inventa la storia di una sorella gemella che conduce la vita allegra e il credulo banchiere le crede.

Clair ha diretto 4 film nella sua parentesi hollywoodiana. Il meno famoso è proprio questo nonostante annoveri la divina Dietrich, avvolta da trine e merletti, come protagonista. Spumeggiante commedia sentimentale in cui la Dietrich può esibirsi in un doppio ruolo che le consente di passare in pochi istanti dalla femme fatale, fredda e calcolatrice, all’ingenua romantica che vive per l’amore, sapendo dare credibilità ad entrambi. Il tocco di classe è la lieve ironia con cui l’attrice tedesca, allora quarantenne, recita la parte, dando spessore e spirito alla vicenda

E’ un Clair distante dalle sue migliori opere che lavora di cesello per far emergere il sottile spirito umoristico della sceneggiatura di Norman Krasna. Per quanto realizzatore di opere altrui, di solito contribuiva al copione, Clair comunque contrassegna il film di un cinismo privo di zuccheri che conferiscono credibilità all’intreccio.

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