La vita invisibile di Euridice Gusmao – Destini

Il nostro parere

La vita invisibile di Euridice Gusmao (2019) BRA di Karim Ainouz

Nella Rio de Janeiro degli anni Cinquanta, dominata dal machismo patriacale, due sorelle inseparabili, Guida e Euridice, vengono divise da un infausto destino. Entrambe affrontano un percorso di emancipazione nella speranza di potersi ricongiungere.

Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Martha Batalha, il film ha avuto un ottimo riscontro di critica con la vittoria a Cannes nella rassegna Un certain regard. Melodramma con protagoniste donne che condividono un destino infelice che le dividerà solo nella vita, mantenendo una consonanza di anime nonostante tutto.

La regia di Ainouz segue in parallelo la vita delle due sorelle sole in una società maschilista greve ed ottusa, capace solo di distruggere, sfruttare, umiliare la vita interiore delle protagoniste. Lo fa con attenzione ai dettagli, alla precisione estetica dell’inquadratura, all’evocazione di un mondo intuito e immaginato.

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