La signora delle rose – Essenze

Il nostro parere

La signora delle rose (2020) FRA di Pierre Pinaud

Eve Vernet è stata per anni la più grande coltivatrice di rose di Francia. Oggi però si trova sull’orlo della bancarotta e la sua azienda è sul punto di essere acquisita da un potente concorrente. Vera, la sua fedele segretaria, le prova tutte.

Specializzata in personaggi femminili apparentemente fragili ma guidate da una forza interiore, Catherine Frot si cimenta nel ruolo di questa allevatrice di rose che si riscopre un essere umano dotato di calore e capace di dare e ricevere amore. Le componenti comiche sono, poi, il suo punto di forza che gli consentono di trasmettere la trasformazione del suo personaggio in modo credibile.

Pinaud, il regista, unisce al tono della commedia un’attenzione alle questioni sociali e sa come mantenere l’equilibrio tra le diverse componenti aiutato da un cast eccellente che si adatta perfettamente al film. Film che, in linea di principio, è il classico “Davide contro Golia”, in cui l’onestà e la passione contano più di calcoli di profitto senza scrupoli.

Questa varietà tematica e il sovraccarico di contenuti avrebbero potuto rapidamente far sì che nulla funzionasse correttamente, lo spettatore sarebbe stato sopraffatto o nel miscuglio di idee che avrebbe perso le tracce e alla fine avrebbe perso interesse. Il regista invece affronta in tono leggero il superamento dei pregiudizi, la scoperta e la promozione dei talenti individuali, dell’amicizia e del valore di ogni individuo per la comunità.

Il risultato complessivo è però piacevole e scorrevole pur restando in una leggerezza che talvolta sfiora la banalità.

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